Tradizioni marinare: il pane dei pescatori

Tradizioni marinare: il pane dei pescatori

Sulle barche il pasto dei pescatori era semplice e frugale a base del delizioso pesce appena pescato. Spesso i viaggi in mare erano lunghi e avevano bisogno di provviste in grado di durare nel tempo.

Solitamente non mancava il vino, l’olio d’oliva e il bizulà, anche chiamato ‘’il pane dei marinai’’ o ‘’ciambella dei pescatori’’, preparato con ingredienti poveri quali farina, lievito, acqua e un po’ di sale. Buono come la piadina, è caratterizzato da una forma simile ad un tarallo, ideale da portare durante la pesca in mare aperto, infatti rimaneva friabile nel tempo e perfetto se ammorbidito dentro un bicchiere di acqua o vino. Solitamente i bizulà venivano tenuti nel luogo più riparato della stiva, legati con una corda che passava attraverso il pratico foro e appesi alla parete in una sorta di ‘’collana’’. Si consumava anche a terra ferma accompagnato a del saporito brodetto di pesce, un famoso piatto di mare fatto con le diverse parti di pesce che non venivano vendute al rientro dalla pesca.

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